Anche il Fondo Letta, pensato per sostenere i Comuni bellunesi, trevigiani e veneziani confinanti col Friuli Venezia Giulia, sarà reso strutturale. Finora ha distribuito circa 800 mila euro l’anno, dal 2012, ma con qualche sospensione. La strutturalità in futuro l’ha assicurata il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini a Roberto Campagna, presidente dell’associazione Sostegno Comune e al segretario generale Nicola Adriano.
Nodo focale della riunione la necessità di rendere strutturale il fondo che interessa 47 Comuni piemontesi e veneti siti al confine con la Valle d’Aosta e con il Friuli Venezia-Giulia. Otto i bellunesi: Alpago, Chies d’Alpago, Longarone, Lorenzago, Pieve di Cadore. Santo Stefano, Soverzene e Tambre. In questo modo potrebbero programmare con maggiore continuità le proprie attività.
«L’incontro», afferma il presidente Campagna, «è avvenuto in un clima di cordialità e di collaborazione, e ci ha permesso di fare il punto sul termine di valutazione dei progetti, ormai prossimo alla conclusione, e quindi sulla successiva pubblicazione del bando 2021. Da sottolineare», conclude Campagna, «che il ministro ha condiviso la necessità di rendere strutturale il fondo, ovvero di renderlo provvedimento permanente: i Comuni interessati in questo modo potranno disporre annualmente in modo automatico delle somme loro attribuite, senza dover rinegoziare il finanziamento». «Nei prossimi giorni», fa sapere il segretario Adriano, «organizzeremo degli incontri nei Comuni associati per aggiornare i sindaci sulle novità emerse durante l’incontro con il ministro».
Il ministro Gelmini ha incontrato, sempre nei giorni scorsi, una delegazione della segreteria tecnica del Comitato paritetico per la gestione dell’intesa per il Fondo Comuni Confinanti. Alla riunione ha preso parte l’onorevole Dario Bond, presidente del comitato paritetico e delegato del ministro. Il confronto ha avuto come oggetto le modalità di gestione dei progetti e delle relative risorse, le azioni necessarie per assicurare la piena attuazione degli interventi, e l’individuazione di iniziative strategiche che siano in linea con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il decreto Semplificazioni darà tempi certi in merito alle procedure per realizzare gli interventi e i progetti già avviati e da mettere in cantiere.